Ildegarda di Bingen (1098 – 1179) una delle figure femminili più note del medioevo, non fu solo badessa, compositrice e autrice di una delle opere teologiche più significative del suo tempo ma, si occupò anche di medicina naturale, tema oggi di grande attualità descrivendo le proprietà curative naturali degli elementi. Ildegarda, monaca, visionaria, santa mai consacrata, è oggi considerata una grande conoscitrice delle scienze naturali e il primo grande medico del medioevo.
Sono emozionata, devo ammetterlo…. non intervisterò la cantante del momento, né l’attore belloccio che cambia fidanzate come se fossero pedalini … si tratta invece di una donna che porta sul suo corpo le ferite e le cicatrici della vita, innamorata di tutto ciò che l’universo muove. Compone musica che diventa medicina, studia gli alimenti per curare il fisico e far si che anche lo spirito ne tragga giovamento, ama le pietre preziose concordando con Marilyn sul fatto che “sono le migliori amiche delle ragazze” (Ildegarda non prende in considerazione i diamanti come fa Marilyn, trova invece divina l’energia positiva emessa dall’ametista dal topazio e dal diaspro), mi appare in tutta la sua disarmante semplicità, luminosa e bella come solo le donne che sanno amare sono…I miei occhi si abbassano ma il suo sguardo mi insegue e mi accoglie, possiamo iniziare, mi dice. Parliamo come se ci fossimo conosciute da sempre….
La musica, le ricette, i libri , le pietre e diventare Badessa, essere considerata una VISIONARIA, una vita intensa, avrebbe voluto essere una donna diversa?
“Fin da bambina mi capitava di avere delle visioni e credo che sia stato per questo che i miei genitori abbiano deciso di affidare la mia educazione alle cure di Jutta di Spanheim, monaca di clausura. L’essere allevata nell’umiltà e nella purezza di cuore ha facilitato la mia apertura verso il rispetto della natura, sono diventata un tramite della parola di Dio, come l’alveo del fiume accoglie l’acqua di sorgente e la accompagna fino al mare. Non credo avrei potuto essere diversa e migliore di così “
Ti definisci “indocta” ossia illetterata eppure sei considerata il primo medico del Medioevo e i tuoi scritti sono stati letti ed apprezzati da Papi e da letterati…
“Nella mia vita in convento non ho ricevuto l’istruzione canonica dell’epoca basata sulle nozioni di grammatica, retorica, dialettica, geometria, musica, astronomia e aritmetica, tuttavia la lingua con cui ho scritto è stata definita espressiva e poetica. Visionaria, anche tu mi hai ricordata così, ecco un dono terribile e potente oserei dire DIVINO che con la sua forza mi ha oppresso, prostrata anche fisicamente ma, allo stesso tempo, mi ha aperto ad una via di conoscenza e di comunicazione privilegiata con le “cose superiori” con la totalità dinamica del creato e talvolta con l’immagine stessa di Dio “visto come in uno specchio”
Alimentazione equilibrata, movimento fisico, ascoltare musica per rilassare mente e corpo, corretti stili di vita per un benessere totale ….. sono le regole che oggi richiamano la nostra attenzione…oggi come nel 1100 !!! (Ildegarda riesce a stento a trattenere un sorriso comprensivo ma anche un po’ ironico…)
“… questo significa che porto bene i miei anni… oppure che l’uomo è un po’ …. diciamo, lento nel comprendere. Le mie teorie innovative per quel tempo (1100) sono attuali e fondamentali, oggi. Ho sempre creduto che l’uomo è sano per sua natura ma, attraverso l’alimentazione e lo stile di vita, influenza la sua salute conservandola o danneggiandola. Credo sia fondamentale saper ascoltare il nostro corpo e, se malato, prima di cercare soluzioni all’esterno è dentro di noi che dobbiamo saper guardare. I mille elementi che compongono l’intera creazione sono in armonia e noi ne siamo parte. (Ildegarda coglie un cambiamento nel mio stato d’animo). … Figliola, il tuo sguardo è triste all’improvviso, cosa ti rattrista?”
… è vero, chiedo scusa, la mia mente in un attimo è stata attraversata dal malessere suscitato ascoltando una notizia alla radio mentre venivo qui… l’ennesima violenza subita da una donna… ma accadeva anche ai tuoi tempi?
“Purtroppo sì ed è capitato anche ad una persona a me cara, mia sorella. Il nostro stalliere le ha usato violenza e, non pago di questo, l’ha trafitta mortalmente causandole una lunga agonia. La violenza è continuata anche dopo morta, gli uomini di legge hanno indagato sull’accaduto e non avendo trovato nessuno che avesse sentito le grida di richiesta di aiuto di mia sorella, l’hanno fatta seppellire fuori le mura della nostra proprietà, in terra sconsacrata. Il tuo sguardo mi dice che, ancora oggi gli uomini a volte non hanno un umano rispetto della donna….. quanti studi, quanti scritti ci vorranno ancora per far si che l’essere uomo si fermi a meditare sulla sua fragile natura e ne capisca l’essenza e l’importanza, l’essere solo una piccolissima particella di un universo magnifico ….”
I suoi occhi nei miei… non riesco a dire altro che grazie, spero di rivederla presto, magari alla presentazione di Scivias (Conosci le vie), il suo primo libro.
Bibliografia:
LA MEDICINA DI SANTA ILDEGARDA – Dottor Wighard Strehlow – edizioni il punto d’incontro
HILDEGARD VON BINGEN – Ricette per il Corpo e per l’Anima – Eve Landis – Guido Tommasi Editore
SCRITTORI DI DIO:ILDEGARDA DI BINGEN – M. Fumagalli, B. Brocchieri – Edizioni San Paolo
Questo post mi ha dato l’occasione di ricordare la Scuola Medica Salernitana con il suo precetto:
« Si tibi deficiant medici,
medici tibi fiant haec tria:
mens laeta, requies, moderata diaeta. »
(IT)
« Se ti mancano i medici,
siano per te medici queste tre cose:
l’animo lieto, la quiete e la moderata dieta. »
(Scuola Medica Salernitana, Regimen Sanitatis Salernitanum).
Grazie. Interessanti conversazioni e spunti di riflessione, ricordi di studi medievali…
Mi fa molto piacere aver stimolato riflessioni e ricordi. Grazie Mariangela.
La Scuola Medica Salernitana raccolse l’eredità della grande e celebre scuola medica che nell’antichità fu aperta da Parmenide, il più celebre filosofo a Elea, cittadina a 70km da Salermo fondata dai Focei, Greci d’Asia minore, intornpo al 560 a. C. Studi recentissimi hanno, ormai da circa 20 anni dimostrato che Parmenide prima di essere filosofo della celeberrima ontologia o dottrina dell’essere, era un medico. Tale risulta essere da manoscriti arabi medievali che fino a un ventennio fa non erano venuti in nostro possesso. Da tale scritti risulta che Parmenide era inserito in una lista degli otto più celebri medici greci e che le parti del suo poema a noi provenuto frammentario, andavano rilette da un nuovo, promettente ed inquietante punto di vista. Da questo niovo punto di vista si è proceduto ad un nuovo approccio che ha dato per certa, anche grazie alla scoperta di nuovi eloquenti documenti, la presenza a Velia di una scuola medica fondata da Parmenide è posta sotto il parocinio tutelare diel dio Apollo oulios. Oulios ha probabilmente il significato di integrale, salutare, sanatore e Parmenide stesso è detto OUliades in una delle 4 epigrafi di centrale importanza per gli studi rinvenute nello scavo dell’Asclepieion di Velia negli anni sessanta.
Attualmente la ricerca sul cultu della divinità greca è stata a lungo oggetto dei miei studi scientifici. Per quanto riguarda l’Asclepieion ci sono attìulmente molte novità che non è ovviamente possibile trattare in questa sede e che rimando ad un eventuoale interesse dei Magnifici 8 sul tema.
Saluto la gentile Autrice della nota ssulla dottoressa medievale e auguro a tuttti lettori un calorosissino Buon Anno. Tranquilli!!!
roberta
Colgo l’occasione per fare gli auguri a Roberta: buon 2012!!!
Stefano
Bello quello che hai scritto Clelia ha suscitato la curiosità di conoscere ildegarda! Elena
La curiosità verso questo personaggio è nata all’istante, già dalle prime parole di un racconto, esternate con passione e con una adorabile imperfezione nella pronuncia. Da una semplice ricerca sul web ho capito che il personaggio Ildegarda è molto seguito e amato. Esiste una clinica a lei ispirata e tanti libri di ricette che prendono spunto dai suoi principi. In realtà le vere ricette di Ildegarda sono solo due e si basano sull’importanza delle materie prime e non sulla preparazione. l’alimento come medicina, ed Il farro è l’alimento di base per le cure che la Badessa prescrive. Il farro è un cereale antichissimo sviluppatosi dalla farragine (triticum monococcum). Ha una composizione cromosonica di quattordici geni. Esiste anche il farro con due cromosomi e ventotto geni (Triticum dicoccum) Solo il Triticum spelta, quello descritto da Ildegarda, presenta tre cromosomi e quarantadue geni. Sono le specie più antiche ad avere un buon valore terapeutico. Spero di incontrare ancora Ildegarda per fare due chiacchiere in SANTA pace …. magari approfondendo il discorso sull’azione delle pietre preziose o sulla sua visione dell’uomo al centro dell’universo.
Un sorriso
Clelia