Sabato 17 maggio al Teatro filarmonico di Corciano c’è stato un incontro in ricordo di Riccardo Romani, giovane 33 enne venuto a mancare il 2 febbraio scorso.
Per l’occasione Dario Biocca il docente di storia contemporanea all’Università di Perugia ha fatto una lezione sulle cause della prima guerra mondiale e tanto altro….
C’è stata anche la premiazione di 2 studenti del Liceo Alessi che si sono distinti per il loro amore per la storia.
Riccardo Romani era un grande appassionato di storia.
Bellissima la lezione del prof. Biocca, ecco quello che mi ha colpito:
prima guerra mondiale: non conveniva a nessuno una guerra: gli stati europei erano interdipendenti economicamente. E allora perché? Effetto Tamerlano che proveniva dalla tribù turco-mongola dei Barlas: vado, faccio razzia, rubo,ammazzo e me ne vado.
Ha prevalso l’istinto selvaggio, violenza, morte e distruzione.
La sorella, Paola Biocca che si e’ schiantata assieme all’ aereo Onu precipitato a Pristina nel Kosovo nel novembre del ’ 99. Quello era un aereo speciale, vi era il meglio delle persone impegnate in aiuti umanitari, un aereo precipitato, non si sa ancora perché.
La guerra Dario Biocca l’ha vissuta sulla sua pelle, e forse è stata la motivazione per indagare con gli strumenti scientifici della storiografia le motivazioni vere per lo scoppio delle guerre.
Alla fine ci ha fatto vedere il filmato di sua sorella che aveva dedicato la vita per aiutare le popolazioni coinvolte nelle guerre, lei stessa vittima dell’assurdità della guerra del Kosovo. Lei non capiva perché quelle donne dovessero essere così bistrattate per niente, per una violenza che non ha nome, non ha volto, ma ha le stesse manifestazioni agghiaccianti, così i Serbi, così i nazisti, o altri….
Gli istinti più bassi al potere, direi io.
Ma in questa mattinata ho visto anche altre cose: come gli amici e parenti di Riccardo hanno elaborato il lutto, creando qualcosa, un premio per i migliori studenti del liceo Alessi, facendo parlare un docente universitario che ci ha donato anche la sua vicenda personale di un suo lutto.
I miei pensieri sono stati tanti: elaborare un’emozione con un lavoro creativo o di studio delle vicende dei popoli… la creatività trasforma un’emozione…
Se poi la creatività trasmette ai più giovani dei valori che nascono da un’esperienza e non solo da una conoscenza intellettuale.. è il top.
Il coraggio di mettersi in gioco: il suo amico più caro , la sua compagna, il padre nel palco a parlare di Riccardo, riuscivano a governare le emozioni donando a Riccardo qualcosa di più grande, onorando la sua passione per la storia.
Concordo sul grande valore di elaborare un lutto rilanciando il ricordo e i valori che chi se ne va ci lascia e reagendo al non senso. Penso ai genitori di Daniele Chianelli e al centro di accoglienza per degenti oncologici e relative famiglie, penso ai tanti momenti simili a quello che tu racconti.
Grazie Mariangela! Vedo che siamo in sintonia. …