Il Regno d’Italia sarà proclamato solo due anni dopo, quando nel 1859 a Perugia si consuma la strage delle truppe pontificie contro gli insorti perugini che vogliono l’Italia unita sotto la guida dei Savoia. Volontari papalini perugini si uniscono alle truppe svizzere e rinforzi toscani sono pronti a sostenere i perugini. Il bilancio delle perdite ammonta a una quarantina circa, in maggioranza civili. Il Monastero di San Pietro spalleggia e protegge gli insorti nascondendoli nelle intercapedini dell’organo e stando alle testimonianze orali tramandate, un monaco li rifocilla portando loro pagnotte e salumi nascosti sotto la tonaca. Il saccheggio e la guerriglia si protraggono casa per casa. Cittadini americani, i Perkins, restano coinvolti e l’eco dei fatti rimbalza sul New York Times. Con poche centinaia di fucili e barricate arrivati come manforte dalla Toscana, i perugini fronteggiano l’esercito di svizzeri. Di lì a qualche anno il borgo cambierà nome e sarà Borgo 20 giugno. Un grifo che schiaccia la tiara pontificia sarà inserito nel gruppo dei bronzi che decorano il monumento in memoria di quelle giornate.
Interessante la consultazione del Bollettino n.8 Deputazione storia Patria per l’Umbria del 1959 in cui è riportata la stampa di entrambi i due punti di vista, quello a difesa dei papalini e quello a difesa degli insorti.