Informazioni su Mariangela Menghini

Insegnante di lettere alla scuola media, guida turistica. Interessi molteplici, esperienze varie (sia professionali che amatoriali): arte, letteratura, cinema, insegnamento lingua italiana e italiano per stranieri, chitarra, viaggi, ospitalità couchsurfing, sociologia delle religioni e partecipazione e fuoriuscitismo da movimenti e comunità cattoliche. Altro... con tendenza a fare più cose alla volta... e a non portarle a termine tutte.

BAMBINI NELLA SHOAH

Ognuno si congedò dalla vita nel modo che più gli si addiceva. Alcuni pregarono, altri bevvero oltre misura, altri si inebriarono di nefanda ultima passione. Ma le mterezin1adri vegliarono a preparare con dolce cura il cibo per il viaggio, e lavarono i bambini, e fecero i bagagli, e all’alba i fili spinati erano pieni di biancheria infantile stesa al vento ad asciugare; e non dimenticarono le fasce, i giocattoli, e i cuscini, e le cento piccole cose che esse ben sanno, e di cui tutti i bambini hanno in ogni caso bisogno. Non fareste anche voi altrettanto? Se dovessero uccidervi domani con il vostro bambino, non gli dareste oggi da mangiare?

(Primo Levi, Se questo è un uomo) Continua a leggere

I parenti di Marcovaldo

Dietro la porta nella parete del corridoio c’era un vano rientrante coperto da una tenda pesante. Quando la porta era aperta nascondeva completamente la rientranza. La casa allora era in assetto tattico quotidiano. Chi entrava, chi usciva, mamma ai fornelli, nonna alla macchina da cucire pestando i piedi sul pedale basculante della mitica Singer, i fratelli con pirografi e tavolette in legno da incidere, nonno a smontare e rimontare qualche minuteria, papà che doveva rientrare da un momento all’altro, sembravamo parenti della famiglia di Marcovaldo. Ma quando la porta si chiudeva e separava la zona giorno dalla zona notte, pareva che si aprisse un altro mondo. Potevi ritrovarti lì incantato nella penombra del corridoio a perdere la cognizione del tempo e del rischio di una sportellata in testa dal prossimo inquilino della famiglia che si fosse ostinato nel proprio quotidiano andirivieni. La tenda invitava ad aprire il sipario del passaggio segreto per transitare in un altro mondo. Continua a leggere

Cultura scientifica in Italia: che dolore

la ricchezza materiale e spirituale dei paesi si misura sul loro sapere, sulla loro cultura, e la cultura scientifica è parte integrante, essenziale, spumeggiante, della cultura contemporanea.

(Carlo Rovelli)

Leggete questo articolo apparso su Repubblica. Carlo Rovelli parla dell’incultura scientifica in Italia. La sua accusa è forte e pienamente condivisibile. Siamo notevoli nella formazione umanistica che ha una grande ricaduta anche nella creatività dei ricercatori italiani, ma non promuoviamo l’istruzione  scientifica. Scuola e università da questo lato sono misere.. “Pensare che la scienza moderna è nata in Italia” con Galileo. A essere stigmatizzati sono anche i programmi televisivi del servizio pubblico che incoraggiano il pensiero magico irrazionale. Meglio che non vi faccia perdere tempo, l’articolo, merita veramente. PS: pausa estiva finita, riprendiamo?

Perugia 20 giugno

20giugno_documentoIl Regno d’Italia sarà proclamato solo due anni dopo, quando nel 1859 a Perugia si consuma la strage delle truppe pontificie contro gli insorti perugini che vogliono l’Italia unita sotto la guida dei Savoia. Volontari papalini perugini si uniscono alle truppe svizzere e rinforzi toscani sono pronti a sostenere i perugini. Il bilancio delle perdite ammonta a una quarantina circa, in maggioranza civili. Il Monastero di San Pietro spalleggia e protegge gli insorti nascondendoli nelle intercapedini dell’organo e stando alle testimonianze orali tramandate,  un monaco li rifocilla portando loro pagnotte e salumi  nascosti sotto la tonaca. Il saccheggio e la guerriglia si protraggono casa per casa. Cittadini americani, i Perkins, restano coinvolti e l’eco dei fatti rimbalza sul New York Times. Con poche centinaia di fucili e barricate arrivati come manforte dalla Toscana, i perugini fronteggiano l’esercito di svizzeri. Di lì a qualche anno il borgo cambierà nome e sarà Borgo 20 giugno. Un grifo che schiaccia la tiara pontificia sarà inserito nel gruppo dei bronzi che decorano il monumento in memoria di quelle giornate.

Interessante la consultazione del Bollettino n.8 Deputazione storia Patria per l’Umbria del 1959 in cui è riportata la stampa di entrambi i due punti di vista, quello a difesa dei papalini e quello a difesa degli insorti.

 

Felicità, aria pulita e democrazia

bhutan11Per me moltissimo fa differenza poter vivere in un paese dall’aria relativamente sana. Una volta uno studente adulto di Hong Kong mi faceva notare che se ci sei immerso dentro in una terra come l’Umbria, ti sembra normale respirare aria pulita, così come dovrebbe essere invece per tutti. Eravamo ad Assisi e lui diceva che, per certo, il più grande piacere che provava in quella vacanza studio, era poter vedere il cielo terso sull’orizzonte del nostro paesaggio e respirare aria pulita.   Continua a leggere

Spazi pubblici

Ieri ho assistito a una presentazione dei candidati sindaci perugini. Era un incontro organizzato dal circolo Giorgio La Pira di cui è presidente una suora che alla fine ha benedetto tutti, credenti e non.
Nel merito dei contenuti della serata non voglio entrare, se ne troverà conto in altri spazi. La mia brevissima riflessione è invece questa. Un momento di discussione pubblica ha bisogno di essere ospitato dal Coni, un enorme e ben attrezzato edificio con sala conferenze, forse l’unica moderna struttura perugina di questo tipo, con sedie imbottite, attrezzatura multimediale adeguata, ampio parcheggio ben raggiungibile. E’ uno spazio che in effetti, trovandosi di fronte a casa mia, vedo spesso usato per riunioni di vario genere non solo sportivo e dove sono stata anche più volte a seguire un corso di aggiornamento per docenti. Quindi i candidati presentati alla cittadinanza erano ospitati da un circolo religioso e in una struttura sportiva (vedi storia del luogo qui).

Mi chiedo: ma dove sono le associazioni laiche e gli spazi laici di aggregazione e per incontri pubblici? Mi piacerebbe che il comune offrisse ai cittadini degli spazi dove incontrarsi e discutere, studiare, approfondire, forse anche meditare. Immaginerei anche spazi di co-housing nelle scuole (che essendo di pertinenza del comune potrebbero essere potenziate e meglio attrezzate ad hoc) e nelle biblioteche, spazi pluralisti, aconfessionali, non vincolati al commercio delle società sportive.
Il tutto senza togliere che ringrazio comunque chi ci ospita in mancanza d’altro.

(intervento extracalendario)

Gorino, Diogene e Leopardi

Fate poco, ma che il poco sia molto
e che il molto non sia poco

(Vittorio Gorini, Libero pensatore)

 

Vittorio Gorini è entrato a forza, ma con dissacrante irriverenza, nella storia indelebile di Perugia. Si autodefiniva il libero pensatore, aveva vissuto di espedienti inclusa la borsa nera in tempo di tesseramento e di lavoretti da fabbro e tuttofare , vantava otto anni in galera e viveva la vecchiaia percependo la misera pensione di 134000 lire. Indimenticabili le sue messe in scena eccentriche quando attraversava Corso Vannucci a bordo di trabiccoli come l’autogabinetto, mentre resta ancora una miniera da finire di esplorare il patrimonio in VHS di oltre 300 ore di registrazione autoprodotta. Le sue apparizioni e la volontà di dire la sua lo hanno reso un mito locale. Continua a leggere

Naufragio con spettatore

coppa di ExekiasUn uomo dalla terra ferma assiste da lontano a un naufragio e sente in cuor suo un sottile piacere, che non è per la disgrazia altrui ma per la percezione della propria incolumità.
La metafora del naufragio con spettatore è una celebre immagine di Lucrezio nel De rerum natura. Il filosofo Blumemberg la percorre dall’antichità ai moderni nelle sue diverse chiavi di lettura prendendo talora le parti del naufrago e talora quelle del suo osservatore incolume,  facendo di questa immagine efficace un persistente paradigma della vita.
Il libro mi colpì molto e l’ho riletto di recente. Continua a leggere

Di mia nonna e altri ricordi

Mia nonna Angela era nata nel 1903, proprio lampionementre in Italia iniziava l’età giolittiana.
La Belle Epoque di casa nostra vedeva accendersi le prime luci pubbliche per le strade. Infatti lei a undici anni andava a mettersi sotto al lampione per la strada per portare avanti il suo lavoro a maglia, si confezionava ai ferri le calze della festa, credo fosse per la prima comunione. L’elettricità in casa sua ancora non c’era. A scuola le suore il venerdì facevano osservare la vigilia alle alunne e controllavano scrupolosamente che nel magro portapranzo fornito dalle mamme, non ci fossero cibi o grassi animali proibiti che altrimenti venivano requisiti. Nella pagella elementare una delle sorprendenti voci di valutazione era “Lavori donneschi”, e non mancava naturalmente la bella scrittura ovvero “calligrafia”. Continua a leggere

Pensierino alla maestra

Oggi, a esequie già avvenute, ricevo la notizia: la mia maestra è morta. Aveva 94 anni. L’avevo sentita per telefono qualche mese fa, l’avevo incontrata qualche anno fa al centro e le avevo raccontato che lavoro faccio. Mi ha offerto un suo giudizio generoso e l’incoraggiamento positivo di sempre, di forte carica morale.
La ricordo come una delle figure chiave della mia formazione. Paziente, attenta, sapeva aspettare i tempi di ognuno. La prima frase che ha scritto in classe alla scuola elementare Aristide Gabelli di Perugia era “in autunno cadono le foglie”. La bella calligrafia ci guidava alla lavagna e la voce tremolante mi sembrava già allora carica di anni. Dolcissima ma capace di estrema fermezza, parlava sempre lentamente. Era molto autorevole. Ricordo che per insegnarci l’importanza della punteggiatura ci raccontava di un tale che era finito in prigione e che per un errore di punteggiatura veniva liberato. “Grazia impossibile, trattenerlo in prigione” era diventato “Grazia, impossibile trattenerlo in prigione”. Lo uso anche io con i miei studenti e anche a loro piace molto. Continua a leggere