BAMBINI NELLA SHOAH

Ognuno si congedò dalla vita nel modo che più gli si addiceva. Alcuni pregarono, altri bevvero oltre misura, altri si inebriarono di nefanda ultima passione. Ma le mterezin1adri vegliarono a preparare con dolce cura il cibo per il viaggio, e lavarono i bambini, e fecero i bagagli, e all’alba i fili spinati erano pieni di biancheria infantile stesa al vento ad asciugare; e non dimenticarono le fasce, i giocattoli, e i cuscini, e le cento piccole cose che esse ben sanno, e di cui tutti i bambini hanno in ogni caso bisogno. Non fareste anche voi altrettanto? Se dovessero uccidervi domani con il vostro bambino, non gli dareste oggi da mangiare?

(Primo Levi, Se questo è un uomo) Continua a leggere

Il cielo vuoto: scene di perdita della fede dalla letteratura

Per combinazione mi trovo a leggere in parallelo due libri in cui emerge la cultua ebraica. Uno è un romanzo magico surreale di Alejandro Jodorowsky, “Quando Teresa si arrabbiò con Dio”.L’altro è ” Il sistema periodico” di Primo Levi, un lungo racconto autobiografico incentrato sulle e degli elementi della materia  e sull’esperienza dello scrittore chimico, che  traccia la propria storia negli anni delle leggi razziali e della guerra.

In comune i due libri hanno la ricerca delle radici di famiglia e del popolo ebraico e il tema che qui mi interessa della perdita della fede. Sarebbe interessante rintracciare questo tema anche in altre opere letterarie o nel cinema, fare uno studio sulla mitografia di questa frattura della coscienza devota, sorella minore e trascurata della conversione, la conversione al contrario, la perdita della fede. Continua a leggere