Donne ricche, sicure, colte. Uomini poveri, insicuri e incolti?

Federico Rampini, editorialista de “La Repubblica”, un paio di anni fa in un suo articolo ci spiegava il tramonto del matrimonio nell’occidente ricco e civilizzato.
Rampini metteva in evidenza come le donne – in particolare negli Stati Uniti, ma anche nel centro-nord Europa – diventassero più ricche e colte degli uomini, con più alti indici di reddito e di istruzione. E di come questo avvenisse soprattutto nella fascia giovane di età (25-34 anni): “In molte aree metropolitane degli Stati Uniti, le giovani donne guadagnano sistematicamente più dei loro fratelli, o dei loro aspiranti fidanzati. Questo rende i maschi ventenni sempre meno appetibili come mariti. Non portano in dote né sicurezza né status. E infatti il matrimonio tramonta, cresce a dismisura la percentuale dei trentenni celibi (…)”. Continua a leggere

Basta che sia bella

“Mi hanno detto di andare via e che tenevo i pantaloni e scarpe agli anni 60”. Così dice un ragazzo che, per aver detto stop moda, viene deriso dall’intero edificio (scolastico, ndr).” E le ragazze? Loro sognano il principe azzurro non con la spada ma con scarpe alte e costose dell’Adidas, con le felpe eccetera… (cita altre marche in voga al momento) ” Deve essere sportivo, forte, alto, muscoloso “. Questo è quello che dicono una moltitudine di ragazze dai 13 ai 18 anni. Non è più come un tempo che bastava una chitarra e cantare per farsi una ragazza che ti amasse. Oggi invece non funzionano più neanche le poesie. E i ragazzi? “Non ci facciamo tanti scrupoli, Basta che sia bella”.

Da un tema di terza media.

La consegna era scrivere un articolo di cronaca sui litigi tra amici o compagni di classe. L’interessante tesi del ragazzo, con parole sue, è che i ragazzi si scelgono per l’apparenza e poi litigano su cose futili senza instaurare vere relazioni, ma rapporti solo molto superficiali. Come prof posso dire: Resisti caro studente e cresci restando così se puoi.

 

Qualcuno dei nostri lettori mi ha detto che siamo un po’ seriosi e volevo inserire una nota che fa sorridere, anche se si tratta un po’ dell’umorismo pirandelliano: un primo istintivo sorriso seguito da un retrogusto di amarezza.